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L’ecocardiografia da stress consiste nello studiare quali modificazioni avvengono nel cuore durante uno stress indotto dalla somministrazione di un farmaco che aumenta la frequenza del cuore e il consumo di ossigeno del muscolo cardiaco.

Il farmaco che viene somministrato è la Dobutamina che riproduce artificialmente lo sforzo fisico che molto spesso è difficile o impossibile effettuare in maniera standardizzata nei bambini piccoli.

L’equipe che esegue l’esame è composta da due cardiologi e dall’infermiere.

Il bambino viene tranquillizzato e disteso sul lettino e monitorizzato (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, saturazione); la mamma insieme all’infermiera mettono in atto ogni mezzo per ridurne l’ansia (carezzine, coccole, cartoni animati, canzoncine,…).

Con molta attenzione per ridurre al minimo il dolore viene incannulata una vena del braccio.

A questo punto l’equipe sanitaria è pronta ad iniziare l’ecocardiografia da stress.

Dopo avere rilevato i parametri di base si inizia la somministrazione della Dobutamina. I compiti di ciascun componente l’equipe sono definiti:

  1. un medico esegue l’ecocardiogramma;
  2. l’altro medico monitorizza costantemente i parametri vitali e
  3. l’infermiera osserva costantemente il bambino (colorito della cute, sudorazione, qualsiasi tipo di reazione)

Presso l’U.O.C di Cardiologia del Dipartimento Cardiochirurgia, Cardiologia e Trapianto Cuore Polmone grazie al sostegno di Bea stiamo applicando questa metodica in bambini sottoposti a: 

  1. Intervento di switch delle grandi arterie. In questo intervento il cardiochirurgo trasloca le coronarie proprio quando il bambino è molto piccolo e se pur raramente questi piccoli vasi che nutrono il cuore possono essere alterati;
  2. Pazienti sottoposti a trapianto di cuore. L’inevitabile rigetto cronico ha a volte come bersaglio proprio le arterie coronarie le cui pareti diventano spesse e il loro lume si stringe con possibile ipoperfusione del muscolo cardiaco. A volte la patologia coronarica è l’unico segno che l’organismo sta rigettando il nuovo cuore.
    Nell’esperienza iniziale l’ecocardiografia da stress ha consentito di individuare questa problematica in due giovani sottoposti a trapianto di cuore che non presentavano altri sintomi;
  3. Pazienti con malattia di Kawasaki. La malattia di Kawasaki è una condizione infiammatoria su base immunitaria che colpisce i vasi arteriosi di tutto l’organismo con particolare predisposizione per produrre lesioni delle arterie coronariche. La tempestiva diagnosi e terapia determina la completa guarigione del paziente anche se a volte residuano alterazioni della circolazione coronarica di potenziale gravità. L’ecografia da stress in questi bambini aiuta a svelare eventuali problematiche coronariche residue identificabili altrimenti esclusivamente con esami invasivi come la coronarografia;
  4. Ulteriori potenziali settori di espansione nell’applicazione dell’ecocardiografia da stress consistono nella patologia della valvola aortica e mitralica, nelle cardiomiopatie e nello scompenso cardiaco.

Aggiorneremo periodicamente nel sito di Bea i risultati di questo progetto e tutti gli ulteriori pregressi legati all’applicazione di questa metodica.

 

Paolo Guccione

Primario cardiologo, responsabile Cardiologia Interventistica Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma

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